Anche la pizza nel firmamento Michelin?

E se nel firmamento delle stelle Michelin entrassero anche le pizzerie? Sedici novembre 2017. Per il secondo anno consecutivo la prestigiosa location del Teatro Regio di Parma ospiterà l’edizione italiana della Guida Michelin 2018. Sapremo, quindi, i ristoranti che riceveranno la prima, la seconda o terza stella o quelli che usciranno dall’olimpo rosso. Ma si sa, le voci girano. E se la guida Michelin edizione targata 2018 aprisse anche alle pizzerie? La novità potrebbe proprio essere questa. Un argomento un po’ delicato. Forse perché sulla Michelin, la guida più qualificata e autorevole del settore, sventola bandiera francese. Ma la pizza, ricordiamolo, è anche uno dei simboli del made in Italy tra i più imitati proprio in Francia e nel resto del mondo, con risultati a volte un po’ improbabili a volte riuscitissimi.

Quest’anno, secondo alcuni rumours, alcune pizzerie potrebbero aggiudicarsi l’ambitissimo riconoscimento. Già nell’edizione 2017 la Rossa inserì sei pizzerie con un nuovo simbolo, il piatto, per indicare quei ristoranti che propongono un buon pasto con prodotti di qualità: Sorbillo, Da Michele, 50 Kalò, La Notizia, Da Concettina ai Tre Santi, Starita. Pizze e pizzerie eccellenti ma nessuna stella. Ad oggi, in Italia, non esistono ancora pizzerie stellate. Un precedente, però, ci sarebbe: nel 1961 a incassare il blasone della Rossa (e a vederselo confermare anche per l’anno successivo) fu la Pizzeria Negri di Pontecagnano, in provincia di Salerno. Un vero punto di riferimento all’epoca per il Principe Umberto di Savoia, Sofia Loren, Gina Lollobrigida, Vittorio De Sica, Totò e tanti altri.

La Michelin potrebbe quindi riprendere il discorso dove l’aveva interrotto. Forse è il momento giusto. Che per la pizza sia iniziata una nuova era è, infatti, fuori discussione. Guide, convegni, gare, concorsi, programmi tv. I presupposti, insomma, ci sono tutti. E se così fosse, sono due i nomi che circolano insistentemente nell’ambiente: il pluripremiato Franco Pepe con Pepe in Grani (Caiazzo, Caserta) e Simone Padoan con I Tigli a San Bonifacio (Verona). Ma attenzione a possibili sorprese come I Masanielli, nominato miglior pizzaiolo dell’anno per 50 Top Pizza e Renato Bosco, il “pizza-ricercatore” che si è ampliato con altre location nel centro di Verona oltre alla sua storica pizzeria Saporé a San Martino Buon Albergo. Senza dimenticarci le istituzioni partenopee: Enco Coccia, Gino Sorbillo e Antonio Starita.

Tutti i dubbi verranno sciolti tra pochissime settimane. Non ci resta che aspettare.

 

 

Lascia un commento