Pizzeria Pellone (Napoli)

“Sono le fondamenta, è l’ABC della pizza”.
Mi hanno detto – un napoletano in primis – che quella della Pizzeria Pellone è una soglia da varcare se ami la pizza napoletana perché, anche se meno trendy o “chiacchierata”, qui è un’istituzione.

Fondata nel 1960 da Vincenzo Pellone, affiancato poi dai suoi nipoti Franco De Luca, Antimo e dal cuoco Domenico detto Mimmo (tutti fratelli), la pizzeria Pellone, in via Nazionale, in zona stazione, è un riferimento di qualità per gli appassionati della pizza tradizionale e in particolare della pizza fritta dall’impasto, devo ammetterlo, davvero leggero e non unto – simile al panzerotto – che viene farcita con ricotta, provola, cicoli di maiale e pepe, ingredienti poveri che appartengono alla tradizione e al passato quando ci si metteva tutto quello che si aveva a disposizione. Le signore di Spaccanapoli nel Dopoguerra improvvisavano piccoli banchetti fuori dalle proprie abitazioni, friggevano la pizza fritta nei tegami e poi la vendevano. La venditrice di pizza fritta più famosa è Sophia Loren che nel film cult diretto da Vittorio de Sica “L’Oro di Napoli” (1954) grida “mangi oggi e paghi fra otto giorni” e dice al marito di aver perso l’anello di fidanzamento nell’impasto.

Antistante l’entrata della pizzeria Pellone un chioschetto dove in bella mostra trovate crocchè, arancini, pizze fritte. È il magico mondo dello street food. I crocchè di patate sono un must e quelli di Pellone sono da svenimento.

Sulle pareti di una delle due sale interne, un grande presepe e Pulcinella che sporge da un balcone per tenere tutto sotto controllo.

Prima sera a Napoli e ovviamente non potevo non partire subito con una Margherita (otto ore di lievitazione per un panetto che supera i 300 grammi di peso quando normalmente i panetti della classica napoletana pesano dai 180 ai 250 grammi): pomodoro, fior di latte, formaggio, olio d’oliva e basilico. Sono un’inguaribile romantica, lo so. Le pizze sono quelle della tradizione. Dalla marinara che costa 5 euro alla bufalina a 10 euro o alla diavola a 8 euro.

Appena viene portata in tavola il profumo è unico e ti riconcilia con il mondo.

C’è anche la Cosacca con pomodoro, formaggio, olio d’oliva e basilico. Più light certo. Se non fosse che queste pizze sono davvero oversize, escono dal piatto. E dall’inquadratura.

Pizza enorme ma si fa decisamente mangiare tutta.

Attenzione ad andare in orari di punta e di venerdì e sabato (la domenica è chiuso). Noi siamo andati un sabato sera di gennaio verso le 20, c’era già un po’ di gente fuori in attesa ma ci hanno fatto accomodare subito dopo aver lasciato il nostro nome.

Prezzo di una Margherita: 6 euro.
Pizza fritta: 9 euro.

Pizzeria Pellone
Via Nazionale 93
Tel. 0815538614
Chiuso la domenica

 

 

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